Linee guida per la telemedicina: facciamo ordine

Torniamo a parlare di telemedicina, ne abbiamo parlato qui anche qualche giorno fa e ne parleremo, senza ombra di dubbio, anche in futuro (non nella prossima settimana promesso!). Questo non per una fissazione personale sia chiaro, ma perché la telemedicina è sicuramente uno degli ambiti che interessa e interesserà maggiormente la sanità nel prossimo futuro.

Recentemente, infatti, il Ministero della Salute ha elaborato delle Linee Guida sul “Modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare”, pubblicate in Gazzetta Ufficiale il 24 maggio 2022, con l’intento di fornire parametri di orientamento ai professionisti sanitari interessati a queste nuove forme di sanità.

Ma cosa dicono queste Linee guide?
Proviamo a fare un punto.

Come impattano le Linee guida sul lavoro clinico?

Il provvedimento, come si legge nel documento: “disegna il modello organizzativo per l’implementazione dei diversi servizi di telemedicina nel setting domiciliare, attraverso la razionalizzazione dei processi di presa in carico e la definizione dei relativi aspetti operativi, consentendo di erogare servizi attraverso team multiprofessionali secondo quanto previsto a legislazione vigente anche a distanza”.

Con questo documento quindi, il Ministero della Salute ha voluto offrire un elenco dettagliato degli elementi essenziali per l’organizzazione dell’assistenza sanitaria da remoto, delle procedure di attivazione, degli attori coinvolti e delle relative responsabilità. Analizziamoli uno per volta.

I requisiti essenziali

Per poter avviare un percorso di telemedicina sono fondamentali:

  • la possibilità per il paziente/caregiver di accedere a sistemi ed infrastrutture tecnologiche che soddisfino almeno i requisiti minimi tecnici per una corretta e sicura fruizione della prestazione o servizio;
  • le competenze e le abilità minime che il paziente deve possedere, per poter utilizzare in modo appropriato le piattaforme tecnologiche, tenendo anche conto dell’eventuale supporto aggiuntivo che può ricevere dal caregiver;
  • l’adesione da parte dell’interessato al percorso domiciliare e all’attivazione della prestazione in telemedicina in cui possono operare più figure professionali;
  • l’individuazione, idoneità e formazione del paziente e/o del/i caregiver;
  • l’adeguatezza degli aspetti sociali del contesto familiare, dell’ambiente domestico e della rete di sostegno;
  • l’idoneità strutturale del contesto abitativo correlato al quadro clinico anche in relazione all’utilizzo di apparecchiature.

Diventa obbligatorio, inoltre, prima di iniziare un percorso di telemedicina, informare il paziente sui trattamenti che verranno erogati e chiedere di compilare e firmare la modulistica di riferimento. Quest’ultima, specificano le linee guida, sarà prossimamente predisposta dal Ministero della Salute di concerto con l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali e con le Regioni/PA coinvolte.

Le modalità di attivazione del percorso di telemedicina

L’avvio può avvenire attraverso due strade:

  • dal setting domiciliare, tutti gli attori dell’assistenza territoriale possono individuare e proporre il paziente da gestire con strumenti di telemedicina, sia in modo diretto che previa valutazione in sede di Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM);
  • dal setting di ricovero, è il personale della struttura, in raccordo con il case manager della procedura di dimissione, ad attivare il percorso di telemedicina.

A questo proposito, l’idoneità del paziente deve essere rivalutata periodicamente, per rispondere ai criteri di attualità tipici di ogni percorso assistenziale.

Gli attori coinvolti

Oltre al paziente, ai caregiver e ai medici che seguono un determinato percorso di cura, ci sono una serie di attori che sono o possono essere coinvolti nei percorsi di telemedicina:

  • Centrale operativa dell’ADI, dove esistente, in supporto all’équipe delle cure domiciliari, in quanto riceve tutte le richieste di attivazione di interventi domiciliari integrati e di continuità dell’assistenza;
  • Centrale operativa territoriale (COT), ossia un modello organizzativo che può avere la sede presso le Case della Comunità, e svolge una funzione di coordinamento della presa in carico della persona;
  • Centri Servizi, qualificabili come struttura tecnico operativa, attiva 24/24h, dotata delle infrastrutture e sistemi di comunicazione, deputata sia a intervenire per le varie necessità dell’utente con gli strumenti di sanità digitale o in caso di malfunzionamento a svolgere le attività di help desk;
  • Centro Erogatore che eroga le prestazioni di telemedicina e può essere composto da strutture sanitarie del SSN, autorizzate e accreditate, pubbliche e private,
  • Équipe delle cure domiciliari o il professionista sanitario che provvedono alla formazione della persona assistita/caregiver all’uso della piattaforma, erogano la prestazione da remoto, valutano il raggiungimento degli obiettivi, gestiscono le aziende e i servizi di urgenza.

Le Linee guida sono il primo strumento di orientamento per tutti i professionisti sanitari coinvolti in processi di telemedicina, sicuramente non esauriscono le complessità legate a questo nuovo modo di fare sanità, un modo in continua evoluzione che continueremo a raccontare qui nel nostro Blog.

Shopping Cart